lunedì 21 dicembre 2020

 Sabato 19 dicembre 2020 alle ore 10.00 presso la sede di via Aliberti 5 Asti si è svolta, alla presenza di una funzionaria del Comune di Asti, l'estrazione dei premi della LOTTERIA NATALE CON MANI COLORATE. Qui di seguito la tabella dei numeri estratti e il link del video dell'estrazione






























domenica 29 novembre 2020

AVVISO IMPORTANTE

 Diverse persone ci hanno gentilmente segnalato di essere state contattate da soggetti che chiedono donazioni in denaro a nome della nostra associazione.

Dichiariamo categoricamente di non aver incaricato nessuno ad agire per nostro conto ed a nostro nome, soprattutto per raccolte fondi. Non operiamo in questo modo. Le raccolte fondi dell'associazione infatti sono strutturate ed organizzate attraverso eventi e iniziative mirate promosse tramite gli organi di informazione locali ed il CSVAA.
Invitiamo chi sia stato contattato a segnalarlo alle forze dell'ordine, in quanto si tratta di una truffa. 

domenica 15 novembre 2020

Webinar "Violenza domestica, violenza assistita e abuso: le azioni della scuola"

 























In occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Associazione Mani Colorate odv (presidente è il sig. Piero Baldovino) in collaborazione con gli Istituti Comprensivi di Moncalvo e Rocchetta Tanaro (di entrambi il Dirigente Scolastico è Ferruccio Accornero) organizza il webinar dal titolo “Violenza domestica, violenza assistita e abuso: le azioni della scuola”.

La sollecita rilevazione e una corretta gestione di segnali di disagio manifestati dagli alunni sono fondamentali nella prevenzione di situazioni a rischio e per la protezione di potenziali vittime.

Le relatrici, la dott.ssa Paola Scalco, psicologa psicoterapeuta e insegnante e l’avvocato Stefania Baldovino, offriranno strumenti utili ai docenti per un intervento efficace e per una riflessione sull’importante ruolo da loro giocato nel contesto di vita degli alunni.

 

L’iniziativa gratuita è destinata ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado e si terrà sabato 28 novembre dalle ore 10,00 alle ore 11,30 tramite la piattaforma GoogleMeet.  Si richiede la prenotazione con una email entro mercoledì 25 ad una delle referenti per la formazione:

23emma27@gmail.com (Emanuela Marengo)

laura.bertolino@icrocchetta.org (Laura Bertolino)




lunedì 14 settembre 2020

                                                         Associazione Mani Colorate ODV                                             

     PROGETTO “INFORMI@MOCI”  A.S. 2020-21    

1.      PREMESSA

In base alle Linee Guida adottate in applicazione della legge 20 agosto 2019, n. 92 sull’ “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”, le Istituzioni scolastiche sono tenute ad una corretta attuazione dell’innovazione normativa che implica, ai sensi dell’articolo 3, una revisione dei curricoli di istituto per adeguarli alle nuove disposizioni.

La finalità è quella di sviluppare “la capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente e consapevolmente alla vita civica, culturale e sociale della comunità” (articolo 1, comma 1 della Legge).

Il terzo nucleo concettuale attorno a cui si sviluppa la Legge -dopo costituzione e sviluppo sostenibile- è quello denominato cittadinanza digitale.

Secondo il documento ministeriale, che vi dedica l’intero art.5 della Legge “per cittadinanza digitale deve intendersi la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali. Sviluppare questa capacità a scuola, con studenti che sono già immersi nel web e che quotidianamente si imbattono nelle tematiche proposte, significa da una parte consentire l’acquisizione di informazioni e competenze utili a migliorare questo nuovo e così radicato modo di stare nel mondo, dall’altra mettere i giovani al corrente dei rischi e delle insidie che l’ambiente digitale comporta, considerando anche le conseguenze sul piano concreto.”

E tutto ciò a partire dalla Scuola dell’Infanzia, in modo che si possa mettere in atto una inizializzazione virtuosa ai dispositivi tecnologici, nel rispetto di se stessi e degli altri.

 

2.      FINALITÀ

 

            L’Associazione Mani Colorate ODV, in virtù del momento storico che stiamo attraversando,     intende riformulare il Progetto Informi@moci che le ha consentito di incontrare nelle sue            varie edizioni migliaia di studenti, insegnanti e genitori.

            Tenendo conto delle nuove esigenze delle istituzioni scolastiche e delle recenti normative             ministeriali, propone una variegata serie di iniziative finalizzata alla promozione della      cittadinanza digitale, sulla scorta delle competenze costruite in più di dieci anni di attività       legate al tema.

            Si intende inoltre collaborare con gli istituti scolastici per offrire a studenti svantaggiati migliori opportunità educative e di inserimento sociale mettendo a disposizione locali per             attività didattiche anche extracurricolari.

 

3.      DESTINATARI

·         Alunni di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo e Secondo Grado

·         Docenti

·         Genitori

·         Educatori, Animatori

 

4.      OBIETTIVI

 

            Per quanto riguarda alunne e alunni:

·         incoraggiare ad un utilizzo corretto dei vari device, rispettando le norme di comportamento nella rete e sapendo navigare in modo sicuro;

·         aiutare a comprendere il concetto di dato e ad individuare le informazioni corrette o errate (fake news), anche nel confronto con altre fonti, sviluppando il pensiero critico;

·         insegnare a distinguere l’identità digitale da un’identità reale e ad applicare le regole sulla privacy tutelando se stessi e gli altri;

·         far prendere consapevolezza dei rischi della rete e delle modalità per riuscire a individuarli;

·         potenziare le abilità di consapevolezza e autoregolazione emotiva e comportamentale;

·         sensibilizzare relativamente alla gestione di situazioni conflittuali e allo sviluppo dell’attitudine a relazioni empatiche;

·         approfondire i temi riguardanti bullismo, cyberbullismo e hate speech.

 

            In riferimento a docenti, genitori, educatori, animatori:

·         programmare occasioni collettive di formazione e riflessione sugli aspetti educativi inerenti alle tematiche trattate con alunne e alunni;

·         offrire consulenze individuali su problematiche specifiche (educative, pedagogiche, psicologiche, legali);

·         ripensare alle relazioni e al digitale in tempo di Covid-19.

 

 

5.      ORGANIZZAZIONE

 

            I laboratori si svolgeranno presso gli Istituti Scolastici ed avranno una durata di 60 minuti          per             le bambine e i bambini della Scuola dell’infanzia e di 90 minuti per studentesse e            studenti degli altri gradi d’istruzione. Con le stesse modalità attuative, per quei plessi in             carenza di aule, l’associazione Mani Colorate mette a disposizione i propri locali in Via     Aliberti 5 Asti il martedì ed il sabato mattina dalle ore 8,30 – 12,30.

            I laboratori, gli incontri tematici per docenti, genitori, animatori ed educatori saranno      gratuiti, così come le consulenze individuali con i professionisti.

            Nella sezione CHI SIAMO del sito WWW.MANICOLORATE.IT l’elenco dei consulenti         che gestiranno i laboratori ed incontri.

 

6.      TEMATICHE PROPOSTE

 

SCUOLA DELL’INFANZIA

 

 “Il laboratorio delle emozioni”

            Imparare a riconoscere, regolare e gestire le proprie emozioni è un pre-requisito    fondamentale per riuscire ad intessere relazioni interpersonali positive e, soprattutto, per la   nostra salute e il nostro benessere psicologico.

            Il laboratorio si sviluppa in 3 incontri da 1 h. a cadenza settimanale nel corso dei quali si             analizzeranno con modalità ludiche le emozioni fondamentali.

 

“Che rabbia!”

            Riflettere in maniera giocosa su ciò che ci fa arrabbiare e su cosa ci aiuta a ritrovare la calma       è importante per esprimere adeguatamente i nostri bisogni e le nostre aspettative,    migliorando i rapporti con chi ci sta intorno.

 

ƒ “Che paura!”

            Affrontare in gruppo il tema della paura consente di confrontarsi con le esperienze altrui e          trovare insieme strategie di fronteggiamento che aiutano a stemperare e ridimensionare il            proprio vissuto emotivo.

 

SCUOLA PRIMARIA, SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO

            (Nei diversi ordini di scuola saranno affrontate tematiche relative ai seguenti temi: uso   critico e consapevole di internet, cyber bullismo, affettività, stereotipi e pregiudizi e legalità.        La metodologia sarà in tutti i livelli     scolastici volta a stimolare l'intervento attivo           degli studenti attraverso visione di    video, immagini, giochi, Circle Time e i contenuti   saranno modulati a seconda dell'età degli     studenti in base al livello di consapevolezza e     alle capacità di verbalizzazione rielaborazione delle esperienze specifiche per ogni             fascia di età).

 

 “Bullismo e cyberbullismo”

“Smartphone e social: rischi e utilità”

ƒ “Diversità come opportunità di crescita” (Wonder)

“Nuove tecnologie e nuove dipendenze”

 

7.      Percorso storico

 

          Questa iniziativa  ha lo scopo  di dare continuità  ai progetti riferiti all’utilizzo consapevole di internet: “La scuola ricomincia navigando” dell’anno scolastico 2008/ 2009,  “Non Perdere la Bussola” dell’anno scolastico 2009-2010,  Informi@moci” dell'anno scolastico 2010/2011, Informi@moci 2” dell'anno scolastico 2011/2012, “Buono a Sapersi” dell’anno scolastico 2012/2013, Informi@moci” dell’anno scolastico 2013/2014, Informi@moci dell’anno scolastico 2015/2016, Informi@moci dell’anno scolastico 2016/2017, Informi@moci dell’anno scolastico 2017/2018 e Informi@moci dell’anno scolastico 2018/2019, Informi@moci dell’anno scolastico 2019/2020 che hanno raggiunto circa 35.000 studenti e circa 6.500 tra genitori, docenti ed educatori.

 

8.      Partnership

 

-          Provincia e Comune di Asti

 

9.      Ruolo dei volontari dell’associazione nella progettazione e realizzazione dell’iniziativa

 

I volontari di Mani Colorate coordineranno la fase di stesura del calendario e la preparazione degli incontri. Forniranno ulteriori indicazioni e suggerimenti operativi e attiveranno i laboratori con i ragazzi

10.  L’associazione MANI COLORATE ODV

 

            FINALITA’ / INTERVENTI:

 

L’associazione, che opera in collaborazione con Save the Children Italia, partecipa ai lavori dell’Osservatorio provinciale sul bullismo e del Nodo provinciale antidiscriminazioni    e, nello specifico ambito riguardante l’uso consapevole e sicuro di Internet, interfacciandosi con il Servizio Dipendente dell’Asl AT e la Polizia di Stato grazie alla collaborazione già avviata nei progetti scuola con la Polizia Postale.

L’associazione offre supporto psicologico, pedagogico, legale. Informazioni sui servizi offerti dalla sanità ed enti pubblici, le associazioni di volontariato e il privato sociale esistenti sul territorio. Offerte formative ed educative ai giovani, genitori, insegnanti ed educatori sulle modalità comportamentali nei casi di bullismo, cyber bullismo, dispersione scolastica, nuove forme di dipendenza, difficoltà di relazione e integrazione. Osservazione, analisi e raccolta dati della popolazione del territorio

Gli interventi previsti dagli operatori dell’ASL Servizio delle Dipendenze si svolgeranno nella scuola secondaria di primo grado. Verteranno su tematiche relative al Web (quali cyberbullismo, abuso, sexting, ecc.) e regolamentazione dell'uso consapevole dei social network. L'emergenza sanitaria ha reso fondamentale il digitale, aprendo nuovi scenari. Le tecnologie per i ragazzi sono diventate alleate indispensabili sia per lo studio che per le relazioni sociali. Quindi proponiamo nelle scuole uno spazio per riflettere su come si sta modificando l'utilizzo degli strumenti tecnologici e la percezione nella comunicazione on-line tra pari.

 

11.  Referente dell’iniziativa

Sig. Piero Baldovino

            Recapiti telefonici 334-2569746        335-7224874      e-mail: scuola@manicolorate.it

            Le iscrizioni dovranno pervenire al referente entro il 15 ottobre 2020.

            Per adesioni al Progetto compilare l’ALLEGATO “A” ed inviarlo all’indirizzo e-mail             scuola@manicolorate.it

 

Conferenza stampa:

Prima dell’inizio del corso è prevista una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa.


ALLEGATO "A"

 

domenica 13 settembre 2020

 

LA SCUOLA RIAPRE: DIAMO VOCE ALLE EMOZIONI DEI BAMBINI

 

Più i bambini sono piccoli e più “decidono” quale sia l’emozione adeguata alla situazione che stanno vivendo, rispecchiandosi negli adulti che rappresentano per loro figure di attaccamento e riferimento (genitori, nonni, educatori, insegnanti…).

Quando vorremmo rassicurarli utilizzando frasi a cui neppure noi crediamo, inviamo loro messaggi contraddittori, nei quali le parole pronunciate non corrispondono all’emozione espressa dal volto, sebbene tentiamo di camuffarla: se noi stessi abbiamo paura, come possiamo essere credibili dicendo che non c’è da aver paura? Ciò non può che mandarli in estrema confusione, poiché crea una dissonanza tra le emozioni che loro provano davvero, le emozioni che ritengono che gli adulti si aspettino che loro provino e le emozioni che avvertono essere provate dai grandi.

La loro preoccupazione è legittima, tanto quanto la nostra e non li aiutiamo negando il problema, o nascondendoci dietro generiche rassicurazioni: che non va tutto bene lo abbiamo capito già da un po’!

Il silenzio, le cose non dette, incrementano la loro paura, perché nei loro pensieri -in cui a volte risulta difficile districarsi tra realtà e fantasia- tutto diventa possibile, dalle cose terribili a quelle magiche. E in entrambi i casi le conseguenze sono negative: si possono sviluppare ansie eccessive e timori ingiustificati nelle relazioni con gli altri o, al contrario, non si ha sufficiente percezione della reale pericolosità della situazione, trasformando il virus in un personaggio fiabesco che si può sconfiggere con l’ausilio di una spada affilata.

 Ugualmente per i ragazzi più grandi il rientro tra i banchi non è esente da emozioni che possono diventare disturbanti, anche in virtù delle direttive spesso contraddittorie che non forniscono loro la serenità necessaria derivante dal conoscere regole di comportamento certe e valide in tutte le varie situazioni in cui si verranno a trovare. L’apprensione da un lato per la loro salute e, dall’altro, per le conseguenze sanitarie e lavorative che potrebbero causare ai loro familiari o ai loro amici, può sfociare in vera e propria angoscia.

 In questa fase sarà perciò determinante ascoltare bambini e ragazzi, dedicare loro del tempo per discutere di come si sentono, fornendo al contempo informazioni chiare e adeguate alla loro età (né troppe, né troppo poche…), in modo che comprendano bene ciò che sta accadendo e perché accade e si comportino in maniera responsabile. Questo permetterà di incrementare il loro senso di autoefficacia e di sviluppare quel sentimento comunitario che sta alla base del senso civico, più che mai ineludibile in questo periodo storico.

                                         dott.ssa Paola Scalco - Psicologa psicoterapeuta


sabato 6 giugno 2020

GLI ALTRI SIAMO NOI

GLI ALTRI SIAMO NOI

“Noi che stiamo in comodi deserti

di appartamenti e di tranquillità

lontani dagli altri,

ma tanto prima o poi gli altri siamo noi.”  

U.Tozzi - Raf

 

Le regole dell’evoluzione ci insegnano che sopravvive non tanto il più forte, ma chi meglio sa adattarsi ai cambiamenti. In questi ultimi mesi le vite di tutti noi sono state messe alla prova da questo punto di vista: anche se prima era inimmaginabile, ci siamo adattati a rimanere rintanati nelle nostre abitazioni e a mantenere una distanza di sicurezza dal prossimo, non solo sconosciuto, ma anche a noi molto caro.

All’inizio è stato difficile: l’aggettivo “surreale” era il più usato per descrivere la nuova quotidianità, che però pian piano ha acquisito concretezza ed è persino diventata migliore della precedente, dal momento che ci ha restituito ritmi meno frenetici e possibilità di sperimentarci in attività da sempre accantonate, o addirittura mai prese in considerazione.

Raggiunto un discreto equilibrio, però, ecco che ci viene richiesto un nuovo adattamento: uscire dalle nostre “tane” per scivolare pian piano in una realtà differente da quella che avevamo lasciato fuori dalla porta. E ciò, spesso, si rivela sorprendentemente più complicato del previsto.

Le definizioni si moltiplicano: sindrome della capanna, sindrome del prigioniero, claustrofilia, cabin fever… La prolungata disconnessione col mondo esterno reale (compensata in questi mesi con un’esponenziale connessione virtuale) fa sì che ora tante persone manifestino sintomi somatici e psichici quando in quell’agognato mondo debbono ritornare. Si va da un’apparentemente ingiustificata insonnia, all’irrequietezza, all’irritabilità, all’ansia, alla vera e propria angoscia all’idea di uscire e di incontrare gli altri. Il timore di poterci ammalare ci rende diffidenti verso chi ci circonda e mal sopportiamo chi non rispetta le raccomandazioni degli esperti. Alcuni addirittura rispolverano e adattano alla nuova situazione quel linguaggio d’odio (hate speech), così diffuso in epoca pre-COVID e per un po’ accantonato, per attaccare chi fa loro paura.

Pur non coincidendo con il disturbo da ansia sociale (chiamato anche fobia sociale), di cui talvolta le vittime di bullismo soffrono, con esso questa coorte di sintomi invalidanti condivide alcune manifestazioni: evitamento delle situazioni sociali, che creano un’ansia sproporzionata e non oggettivamente giustificata, menomazione del funzionamento sociale ed esasperato timore del giudizio altrui.

Infatti, imbarazzo e vergogna si impadroniscono di noi se ci capita di starnutire o tossire in pubblico, perché prendiamo consapevolezza che le parti si sono invertite e, improvvisamente, gli “altri” siamo diventati noi! Allora, visto che ci troviamo tutti sulla stessa barca, sarebbe meglio esercitare la nostra tolleranza e remare tutti nella medesima direzione, per recuperare la speranza di approdare ad un porto sicuro.

                                                                              dott.ssa  Paola Scalco


domenica 17 maggio 2020

NON VA TUTTO BENE....


NON VA TUTTO BENE…


Nel corso della mia esperienza professionale, oramai più che ventennale, le persone che nel tempo si sono rivolte a me hanno spesso riferito che uno dei principali ostacoli che li hanno spinti a procrastinare la loro richiesta d’aiuto è stata la difficoltà a legittimare a se stessi e agli altri una sofferenza di tipo psicologico.
 Siamo nel 2020 e, almeno in Italia, ci si vergogna ancora ad andare dallo psicologo. Ci diciamo: “Passerà!”, “Son tutte storie!”, “Pensa ad altro!”, ma intanto quel dolore inascoltato cresce: il più delle volte in questi casi il tempo non è guaritore, ma peggiora la situazione. Con la scusa del “siamo tutti un po’ psicologi”, ci si affida superficialmente a persone prive dell’adeguata formazione e preparazione, senza verificare che siano veramente  iscritte all’Ordine degli Psicologi (https://www.ordinepsicologi.piemonte.it/ordine/albo), con il rischio di creare ulteriori danni al nostro equilibrio psicologico.
In questo peculiare momento storico della vita dell’umanità, le motivazioni per sviluppare queste tipologie di disagio si moltiplicano. La salute è una questione fisica, psicologica e sociale: se c’è qualche problema anche solo in una di queste aree, non ci possiamo ritenere “in salute”.  Gli esperti mondiali di salute mentale  nelle scorse settimane hanno lanciato il loro grido d’allarme relativo ad una prevedibile ondata di sintomi ansiosi e depressivi, a cui vanno aggiunte problematiche relazionali familiari o di coppia. Il lockdown ha aumentato il tempo a disposizione per stare con se stessi e i propri pensieri e non sempre questi vanno nella corretta direzione.
Purtroppo anche a livello istituzionale non si prende in dovuta considerazione la pressante esigenza di un supporto psicologico da parte di tante persone, non necessariamente toccate da vicino dal COVID-19. Lo esprime a chiare lettere il CNOP - Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (https://www.psy.it/), in seguito alle varie sollecitazioni ai ministeri competenti, che purtroppo non hanno prodotto esiti significativi: “Lo scenario è complesso per vari motivi: con risorse comunque inadeguate ai tanti bisogni, è facile che prevalgano quelli più evidenti o quelli sostenuti da forti interessi. La nostra professione si occupa di temi in cui la non risposta o la risposta non psicologica non produce conseguenze immediate e visibili se non in alcuni casi. E certamente non abbiamo lobby economiche che ci sostengono. È importante riflettere che dobbiamo combattere una opinione diffusa (molto tra i politici) che i problemi psicologici sono causati soprattutto da difficoltà di tipo pratico (economia, lavoro, problemi sociali, ecc.) e che è su questi che occorre intervenire. E che se il Governo trascura la salute psicologica la gente non scende in piazza.”
Per cercare di invertire tale tendenza, ho aderito al progetto nazionale BAROMETRO SALUTE MENTALE E BENESSERE PSICOLOGICO (https://salutementaleitalia.it/) partito il mese scorso per monitorare lo stato psicologico della popolazione durante e dopo l’emergenza dovuta all’epidemia, con il duplice scopo di fornire indicazioni ai professionisti per interventi sempre più mirati ed efficaci e, soprattutto, per poter mettere a disposizione dei decisori pubblici dati certi sui bisogni delle persone che si auspica possano essere di indirizzo per la fase di ripresa dopo la crisi.
Non sarebbe stato un bel segnale di sensibilità se, accanto ai voucher per monopattini e vacanze, si fosse pensato anche ad un voucher per andare dallo psicologo?
         dott.ssa Paola Scalco, docente, psicologa e psicoterapeuta



mercoledì 6 maggio 2020

IPERCONNESSI O DIPENDENTI?


Iperconnessi o dipendenti?


“Sempre più persone, quando si trovano a fronteggiare momenti di solitudine
nella propria auto, per strada o alla cassa del supermercato,
invece di raccogliere i pensieri
controllano se ci sono messaggi sul cellulare
per avere qualche brandello di evidenza
che dimostri loro che qualcuno, da qualche parte,
                                                  forse li vuole o ha bisogno di loro»  
                                                                                                                                 Z. BAUMANN


Negli incontri che ho effettuato con le classi in questi ultimi anni, sia con il progetto Informi@moci dell’Associazione Mani Colorate, sia con il progetto regionale  #tuttinsieme contro bullismo e cyberbullismo (coordinato nella nostra provincia dall’IIS “V. Alfieri”), uno degli argomenti che ha destato maggiore interesse tra i ragazzi è stato quello delle cosiddette new addictions, o nuove dipendenze. In questo la lingua inglese è più precisa della nostra, in quanto differenzia la dependence (dipendenza  chimica da una sostanza) dall’addiction (dipendenza psicologica, che ci spinge a ricercare un comportamento, o anche una persona, per trovare al di fuori di sé un senso alla propria esistenza). L’origine è comunque “nostra”! Addictio era la condizione di schiavitù nei confronti del suo creditore, in cui si trovava un debitore impossibilitato a restituire la somma dovuta. Schiavo, dunque. Termine emblematico, in un periodo storico in cui tanto si dibatte di libertà personali…

Nel corso dei miei interventi nelle scuole è stato piuttosto sconcertante trovare, in particolare nella fascia d’età tra gli 8 e gli 11 anni, bambini che già mostrano segni evidenti di dipendenza. E, dal mio punto di vista, non è rassicurante ma allarmante constatare che stiano iniziando a nascere ambulatori specializzati in dipendenza da Internet e psicopatologia del web dedicati all’età pediatrica. Credo che ciò rappresenti una sconfitta e che significhi che è necessario impegnarsi ancora di più nella in-formazione delle famiglie in un’ottica di prevenzione, dal momento che sovente sono proprio i genitori a sottovalutare cattive abitudini che i loro figli stanno assumendo, se non addirittura ad incoraggiarle loro stessi (quante volte ci capita di vedere un bambino al di sotto di un anno d’età, sul passeggino con lo smartphone tra le mani?). Rammarica, però, constatare che quando ci si attiva per organizzare incontri con queste finalità, troppo spesso i genitori stentano a partecipare. Forse perché scarseggia la consapevolezza degli innumerevoli rischi a cui si può andare incontro, salvo poi non saper “dove sbattere la testa” quando è troppo tardi per rimediare. Uno di questi rischi è proprio la dipendenza.
In questi ultimi mesi il confinamento forzoso tra le mura domestiche ci ha resi, volenti o nolenti, un po’ tutti iperconnessi. Ma il problema non sta prettamente nella quantità di tempo dedicata a web, social o videogames. 
Qual è, dunque, il confine con la patologia?
Non si diventa dipendenti dall’oggi al domani, perché quello della dipendenza è un processo che segue varie fasi: un comportamento usuale inizia a non bastarci più per ottenere la medesima gratificazione, pertanto eccediamo nel metterlo in atto, fino ad abusarne e poi a non poterne fare a meno, per cui la gratificazione viene sostituita dalla compulsione, a scapito di altre aree della nostra vita (relazioni, professione, studio, svago…).
Le conseguenze emotive, infatti, comprendono irritabilità, ansia, depressione, rabbia e possono seriamente compromettere la qualità della vita e il benessere psicologico dell’individuo, poiché iperconnessi vuol spesso dire disconnessi da se stessi e dalla realtà “reale”.
dott.ssa Paola Scalco, docente, psicologa e psicoterapeuta

PER APPROFONDIMENTI: