martedì 30 agosto 2016

L'uso di Internet da parte dei ragazzi




 

Nel corso del progetto INFORMI@MOCI anno scolastico 2012- 2013 l’Associazione Mani Colorate ha proposto un questionario al fine di analizzare dove, da quali piattaforme, a che età i ragazzi usano internet e cosa fanno online. Il percorso educativo ha previsto la somministrazione di questo questionario a 1500 studenti delle classi 4^ e 5^ elementare e delle scuole medie inferiori, di età compresa quindi tra i 9 ed i 13 anni.

Il fatto che, come evidenziato dal risultato della ricerca, il 63% dei ragazzi usa Internet senza ausilio di genitori e che il 63% ha un profilo su Facebook nonostante sia vietato ai minori di anni 13, questo non può che destare una certa preoccupazione.

Un altro dato interessante emerso dai risultati del questionario è quello riferito al numero di amicizie sul social network più conosciuto. Alla domanda “Tra gli amici che hai su Facebook quanti sono quelli che frequenti e che consideri davvero amici” solo il 19% degli intervistati ha dichiarato di conoscerli personalmente e di considerarli veramente amici. Il 15% dei ragazzi ha avuto esperienze sgradevoli nell’utilizzo dei social network, tra le quali: l’accesso abusivo al proprio sistema informatico (password violata o condivisa con amici con troppa facilità), violazione dei propri dati personali, minacce, insulti, contatti e richieste di appuntamenti da persone sconosciute. Il 73% pubblica foto e video e il 52% ha più di 20 foto sul suo profilo Facebook esponendosi così al rischio di furto d’identità.

Interessante a questo proposito riportare il contributo tratto dal libro “Sicuri in Rete” scritto da Mauro Ozenda e Laura Bissolotti che collaborano da anni con l’Associazione Mani Colorate: “Gli utenti di Facebook sotto i 10 anni sono tantissimi, nonostante i controlli teorici posti dall’azienda che avrebbe posto un limite di età do 13 anni, facilmente eludubile con l’inserimento di una data di nascita falsa! Il problema è che oltre allo scarso controllo da parte di Facebook abbiamo una totale assenza di controllo da parte dei genitori. Recenti studi hanno verificato che sono oltre 7 milioni gli under 13 che hanno un profilo si Facebook. Più di 5 milioni di questi utenti illegali ha addirittura meno di dieci anni. I bambini di queste età sono esposti, più di altri, a una serie di rischi che vanno dall’infezione dei dispositivo informatici attraverso i virus, al furto d’identità, fino al bullismo e all’adescamento online. E’ presente una specifica sezione su Facebook che consente, qualora si ritenga che un minore di 13 anni utilizzi Facebook con tutti i rischi connessi, di comunicarlo ai gestori dando loro modo di intervenire di conseguenza, disabilitandone l’account. Riguardo a questa notizia, riteniamo che il problema non sia tanto il fatto che un bambino di 10 anni sia presente sul social network e che si cerchi di trovare soluzioni per cancellarne l’iscrizione, quanto il fatto che, oggi, i genitori sono assenti soprattutto nell’educare i bambini sin da piccoli a un utilizzo corretto, sicuro e consapevole dello strumento Internet. Non possiamo delegare al computer il compito di babysitter virtuale, così come non lo si dovrebbe fare con gli altri media. Il comportamento del vero educatore nel mondo virtuale dovrebbe essere quello di affiancare, dare regole, consigliare, in una parola:educare.”

Progetto INFORMI@MOCI


Parte nelle scuole di Asti e provincia il

Progetto: INFORMI@MOCI

L’iniziativa nel suo complesso ha lo scopo di dare continuità ai progetti riferiti all’utilizzo consapevole di internet, quali: “La scuola ricomincia navigando”-anno scolastico 2008/2009, “Non Perdere la Bussola”-anno scolastico        2009/2010, ”Informi@moci”-anno scolastico 2010/2011, Informi@moci 2”        -anno scolastico 2011/2012, “Buono a Sapersi”- anno scolastico 2012/2013,        ”Informi@moci”- anno scolastico 2013/2014 e ”Informi@moci”-anno          scolastico 2015/2016 che hanno raggiunto circa 25.000 studenti e circa 4.000 tra         genitori e docenti.

OBIETTIVI DEL PROGETTO

Nel mondo della comunicazione digitale, internet, new media, social network sono gli strumenti di interazione tra utenti largamente usati per creare reti di contatto fra conoscenti, per stringere nuove amicizie e ormai anche per trovare nuove opportunità di lavoro.

Soprattutto per i giovani essi appaiono semplici da usare, spesso offrono passatempi, giochi il più delle volte gratuiti. Ma se non siamo stati sufficientemente educati ad un uso corretto e responsabile, attività propria della media education, possiamo andare incontro a potenziali rischi, quali furti di immagine e di identità, violazione della privacy, esposizione a facile controllo dei dati personali e, in alcuni casi, essere spinti ad una vera e propria dipendenza comportamentale, che modifica in negativo il nostro stile di vita.

E’ necessario, quindi, acquisire competenze con particolare attenzione alla gestione dei dati personali e all’utilizzo di un linguaggio corretto e misurato, senza dimenticare l’ambito della responsabilità personale in relazione a tutto quello che viene pubblicato.

A tal fine si organizzano nelle scuole di Asti e provincia che ne faranno richiesta, percorsi formativi dedicati agli studenti di ogni ordine e grado, agli insegnanti di scuola primaria e secondaria di I e II grado, ai genitori.

 Gli incontri saranno guidati da esperti del settore, quali Polizia Postale e delle Comunicazioni rivolti agli studenti, agli insegnanti, ai genitori. A cura degli operatori del Servizio SOC. PATOLOGIE DA DIPENDENZE (Asl AT) negli incontri con i genitori ed insegnanti si tratterà anche il tema della dipendenza da Internet. Si cercherà di fornire strumenti per individuare i principali sintomi del disturbo, si daranno alcune direttive e si proporranno accorgimenti per intervenire efficacemente sull’eventuale patologia.

Inoltre nell’ambito dei percorsi per l’integrazione dei Media a Scuola e in  ogni ambito educativo, sono previsti n.2 incontri di formazione  per insegnanti, dirigenti scolastici, operatori del mondo della scuola, educatori  relativi alla sperimentazione  di laboratori e curricula di educazione ai media (la cosiddetta ricerca-azione). La Media Education è un’attività metodologica, didattico-educativa, finalizzata a far acquisire consapevolezza critica mediatica e digitale, attraverso la conoscenza della natura, dei linguaggi mediali tecnologici  ed espressivi (la cosiddetta alfabetizzazione in M.E), al fine di fornire competenza mediale  e abilità strumentali per una piena cittadinanza digitale.

Gli incontri saranno tenuti da docenti ed esperti  associati al MED. Ai presenti verrà rilasciato attestato di partecipazione per i crediti formativi. L’ “Associazione Italiana per l’Educazione ai Media e alla Comunicazione” è Ente formatore per il personale della Scuola, accreditato presso il MIUR (Decr.90/03) e Prot. d’Intesa  MIUR–MED  (3/12/2015).

CONCORSO FINALE

“INTERNET E NUOVE DIPENDENZE

Il controllo nell’uso del web”

Il concorso è riservato agli studenti delle Scuole Primarie (classi IV e V) e alle Prime  Classi delle Scuole Secondarie di I Grado di Asti e provincia, per promuovere l’uso consapevole della rete e prevenire l’INTERNET-DIPENDENZA.

I tempi di realizzazione sono compresi tra il 15 settembre 2016 e il 31 maggio 2017.

Referente dell’iniziativa

Piero Baldovino cell. 335-7224874      e-mail: scuola@manicolorate.org

 

giovedì 25 agosto 2016

Phishing




Phishing: arrestata a Sezze una coppia specializzata
nelle truffe online
E’ di oggi la notizia dell’arresto di due persone accusate di aver fatto acquisti on line utilizzando carte di credito clonate. I due malintenzionati hanno ottenuto i dati necessari per clonare le carte di ignari cittadini utilizzando quella che in gergo viene definita come un’attività di phishing.

Ma cos’è esattamente il phishing e quali sono i consigli da seguire per non cadere nella trappola?

Leggiamo le indicazioni fornite della Polizia Postale e delle Comunicazioni

(fonte sito  www.commissariatodips.it  )

Phishing che cos`è?

E’ una particolare tipologia di truffa realizzata sulla rete Internet attraverso l’inganno degli utenti. Si concretizza principalmente attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli. Attraverso una mail, in apparenza proveniente da istituti finanziari (banche o società emittenti di carte di pagamento o enti fornitori di servizi quali ad es. Enel oppure Uffici Giudiziari) o da siti web che richiedono l'accesso previa registrazione (web-mail, e-commerce ecc.). Il messaggio invita, riferendo problemi di registrazione o di altra natura, a fornire i dati personali o codici riservati di accesso . Solitamente nel messaggio, per rassicurare falsamente l'utente, è indicato un collegamento (link) che rimanda solo apparentemente al sito web dell'istituto di credito o del servizio a cui si è registrati.  In realtà il sito a cui ci si collega è stato artatamente allestito identico a quello originale. Qualora l'utente inserisca i propri dati riservati, questi saranno nella disponibilità dei criminali. Con la stessa finalità di carpire dati di accesso a servizi finanziari on-line o altri che richiedono una registrazione, un pericolo più subdolo arriva dall’utilizzo dei virus informatici. Le modalità di infezione sono diverse. La più diffusa è sempre il classico allegato al messaggio di posta elettronica; oltre i file con estensione .exe, i virus si diffondono celati da false fatture, contravvenzioni, avvisi di consegna pacchi, che giungono in formato .doc .pdf. Nel caso si tratti di un c.d. “financial malware” o di un “trojan banking”, il virus si attiverà per carpire dati finanziari. Altri tipi di virus si attivano allorquando sulla tastiera vengono inseriti “userid e password”, c.d. “keylogging”, in questo caso i criminali sono in possesso delle chiavi di accesso ai vostri account di posta elettronica o di e-commerce.”

Phishing: Consigli

• Nessun Ente o Istituto di Credito o Società di Carte di pagamento chiede la conferma di dati personali tramite una semplice mail ma contatta gli interessati direttamente per tutte le operazioni riservate. Il solo accesso sicuro per il quale vengono richieste le credenziali, è quello effettuato dall’utente quando si collega al portale interessato (preferibilmente digitando nell’apposito spazio del browser il sito interessato o, dal proprio terminale tramite icona), operazione peraltro da lui fatta almeno una volta all’atto dell’iscrizione. Solo una volta entrato nel suo account può trovare comunicazioni ufficiali del gestore Diffidate quindi delle e-mail ed ogni altra comunicazione che, tramite un link, rimandano ad un sito web ove confermare i propri dati.

• Nel caso riceviate una mail, presumibilmente da parte della vostra banca, che vi fa richiesta dei riservati dati personali, recatevi personalmente presso il vostro istituto di credito. Non fatevi  mai condizionare dal messaggio allarmante o repentino.

• Verificate sempre che nei siti web dove bisogna immettere dati (account, password, numero di carta di credito, altri dati personali), la trasmissione degli stessi avvenga con protocollo cifrato (dove l’indirizzo della pagina web comincia con   https//…)

• Controllate, durante la navigazione in Internet, che l´ indirizzo URL sia quello del sito che si vuole visitare, e non un sito “copia”, creato per carpire dati.

• Installate sul vostro computer un filtro anti-spam.
• Controllate che, posizionando il puntatore del mouse sul link presente nell´ e-mail, in basso a sinistra del monitor del computer, appaia l´ indirizzo Internet del sito indicato, e non uno diverso.”

venerdì 19 agosto 2016

Premessa


Questo blog nasce con lo scopo di affrontare ed approfondire le tematiche relative all’uso sicuro e consapevole di internet. Nel mondo della comunicazione digitale, internet, new media, social network sono gli strumenti di interazione tra utenti largamente usati per creare reti di contatto fra conoscenti, per stringere nuove amicizie e ormai anche per trovare nuove opportunità di lavoro. Soprattutto per i giovani essi appaiono semplici da usare, spesso offrono passatempi, giochi il più delle volte gratuiti. Ma se non siamo stati sufficientemente educati ad un uso corretto e responsabile, attività propria della media education, possiamo andare incontro a potenziali rischi, quali furti di immagine e di identità, violazione della privacy, esposizione a facile controllo dei dati personali e, in alcuni casi, essere spinti ad una vera e propria dipendenza comportamentale, che modifica in negativo il nostro stile di vita. E’ necessario, quindi, acquisire competenze con particolare attenzione alla gestione dei dati personali e all’utilizzo di un linguaggio corretto e misurato, senza dimenticare l’ambito della responsabilità personale in relazione a tutto quello che viene pubblicato.