COMUNICATO STAMPA
E’
di questi giorni la notizia della chiusura di molte sezioni della Polizia
Postale e delle Comunicazioni abbinata alla creazione di nuclei all’interno
delle Questure dedicati alle indagini informatiche.
Questa
decisione viene presa proprio in un momento in cui i reati informatici hanno
fatto un preoccupante salto di qualità, quando le famiglie, la scuola ed i
ragazzi sono investiti da dubbi e problemi inimmaginabili solo fino a pochi
anni fa. Recentemente è emerso il fenomeno di Blu Whale e del cryptolocker , è
stata approvata la legge sul cyberbullismo che punta sulla formazione e
l’educazione nelle scuole e che investe la Postale di un compito insostituibile
nella prevenzione ed il contrasto di un fenomeno che alimenta il disagio
giovanile fino alle più estreme conseguenze.
Ebbene
cosa si fa? Si chiudono le sezioni della Polizia Postale, cioè i presidi più
avanzati nel contrasto alla pedopornografia, alle truffe on-line, al
cyber-crime, creando così confusione nel cittadino che non avrebbe più un punto
di riferimento, qualora fosse vittima di reati del predetto genere.
Ad
Asti la Polizia Postale costituisce da almeno 30 anni un punto di riferimento
per la cittadinanza, anche in virtù della sua posizione strategica, in pieno
centro città (Via Verdi) ed all’interno dell’edificio delle Poste Centrali.
Oltre
alla ricezione delle sempre più numerose notizie di reato in ambito informatico
ed al lavoro di indagine ad essa delegato dall’Autorità Giudiziaria e dagli
altri Uffici di Polizia, da circa 8 anni la Sezione di Asti svolge, in stretta
collaborazione con l’Associazione Mani Colorate ed il Servizio Soc. Patologie
da Dipendenze dell’ASL di Asti, un importante ed insostituibile compito di
informazione, formazione e prevenzione rivolto agli studenti di ogni ordine e
grado, agli insegnanti ed ai genitori per sensibilizzare sui temi della
sicurezza, sull’uso responsabile dei social networks e sulla dipendenza da
internet. A partire dall’anno scolastico 2008/ 2009 la
Sezione di Asti ha incontrato, presso le scuole che ne hanno fatto richiesta
nell’ambito dei progetti (tra i tanti, “La scuola ricomincia
navigando”, “Non Perdere la Bussola”, “Buono a Sapersi”,”Informi@moci”) volti alla promozione dell’uso
consapevole delle risorse e delle opportunità messe a disposizione dal Web, decine di migliaia di studenti e numerosi genitori. Verrebbe garantita
la continuità degli incontri in parola dopo la chiusura della Polizia Postale?
Sembra proprio di no, vanificando così l’impegno tenuto dal personale in tutti
questi anni.
La comunicazione sociale è
sostenuta oggi da moderni strumenti che consentono di superare le barriere e i
vincoli di tempo e di spazio e, fra i nuovi modi di comunicare, Internet è
certamente uno dei mezzi che offre maggiori opportunità.
Tra atteggiamenti sociali di
attrazione e diffidenza, il popolo di navigatori quotidiani è cresciuto e
comprende ogni fascia di età e, grazie alla rete, i bambini, i giovani, gli
adulti trovano nuove opportunità di gioco e di studio, di informazione, di
comunicazione e di sperimentazione di se stessi attraverso la cosiddetta
comunicazione virtuale. Ma come tutti i mezzi di
comunicazione anche la rete non è esente da cattivi usi, ed i potenziali rischi
cui potrebbe andare incontro l’internauta sono costituiti dai furti di immagini
e di identità, dalla violazione della privacy ed in alcuni casi da una vera e
propria dipendenza comportamentale, tale da modificare in negativo lo stile di
vita.
La chiusura della Sezione di Asti
priverebbe pertanto la città ed il suo circondario di una professionalità
importante, di un riferimento di garanzia per tutta la popolazione e
soprattutto di tutela per i bambini e gli adolescenti sempre più esposti e
vulnerabili.
Per tali ragioni i firmatari il
presente comunicato condannano unanimemente il progetto di chiusura del
Presidio di Polizia Postale di Asti ed invitano le autorità politiche ed
istituzionali ad intervenire affinchè sia preservato l’importante ruolo di
prevenzione svolto dal summenzionato presidio a beneficio di insegnanti,
genitori e studenti.
Asti, 6 giugno 2017
Il Presidente
Baldovino
Piero
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