Questi video li proponiamo nel corso degli incontri con studenti, insegnanti e genitori. Sono fonte di riflessioni e dibattiti interessanti e costruttivi. Li pubblichiamo su richiesta degli stessi insegnanti e genitori. Un video parla del confronto generazionale sul tema della sicurezza online, l'altro sul cyberbullismo.
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Intervista Genitori Figli
Mani Colorate è una Associazione di Volontariato. Propone incontri formativi ed educativi ai giovani, genitori, insegnanti ed educatori sulle modalità comportamentali nei casi di bullismo, cyberbullismo, dispersione scolastica, nuove forme di dipendenza, difficoltà di relazione ed integrazione, offrendo supporto psicologico, pedagogico, legale.
sabato 29 aprile 2017
giovedì 20 aprile 2017
I MEDIA PER FORMARE/EDUCARE...RIFLETTERE.. SPERIMENTARE….
I MEDIA PER FORMARE/EDUCARE. SPERIMENTARE….
Il Prof. Aglieri al Centro Culturale San Secondo |
Nell’ottica
di questa sequenza di azioni il prof. Giulio Tosone dell’Università Cattolica
del Sacro Cuore ha aiutato i docenti presenti, il 3 aprile u.s. a Nizza
Monferrato, all’incontro formativo organizzato dal MED (Associazione Italiana
per l’Educazione ai Media e alla Comunicazione) nell’ambito del progetto
“Informi@moci” dell’Associazione Mani Colorate, a riflettere in profondità sul
ruolo formativo che i media hanno se usati con competenza e opportuno discernimento.
Compito questo proprio dell’adulto (genitore, docente, educatore…), per il
quale è indispensabile ai nostri giorni elaborare percorsi formativi tali che
questi possa individuare e riconoscere le notizie manipolatorie (le false news)
da quelle attendibili, in quanto i media nella loro velocità e immediatezza non
favoriscono, certo, la mediazione e la giusta interpretazione.
La
serietà di comportamento chiede tempi per “mediaeducarci” e di fronte ai
ragazzi è indispensabile fare gesti concreti educativi (ad es. contrattare con
loro una “Dieta Digitale” nella giornata). Così non si può fare a meno di un’etica
nella comunicazione, soprattutto tra adolescenti, per i quali il Web 2.0 (nato
per non essere controllato…), è divenuto luogo di contatto immediato: “scrivo,
spedisco, poi penso!” Validi i filtri, ma fondamentale è la competenza, in
quanto il nostro cervello è plasmato da ciò che ha visto, letto, sentito
(pensiamo soltanto al ruolo che il cinema e i film di animazione hanno avuto e
hanno ancora sempre tutt’oggi…).
Il
relatore ha presentato alcune esperienze di scuole milanesi, dedicate
all’intercultura o a bambini con gravi problemi di salute e ha dimostrato come proprio
da momenti ludici siano emerse le competenze dei ragazzi, utili per una valutazione
formativa. E proprio la Media Education ,
cioè la progettazione didattica mediaeducativa laboratoriale porta i ragazzi ad
acquisire le competenze digitali. Queste riflessioni valgono anche per i
videogiochi.
I media, lo sappiamo, amplificano i problemi
presenti nella realtà, per cui è necessario un controllo, ad es. all’uso che i
ragazzi fanno del cellulare (pensiamo alle foto inviate…), al “diritto
all’oblio”: ogni notizia lascia una traccia indelebile, alla legge sulla
privacy, al diritto d’autore, per cui la logica del media è “gratis, ma non gratuito”, per evitare
speculazioni a fini pubblicitari e per far guadagni anche illeciti. Non
dimentichiamo che il mondo globalizzato vive sui nostri dati personali, sui
nostri profili (i Big Data).
“Facciamo
però delle foto nella nostra scuola, lasciamo delle immagini che siano la base
per un uso futuro dei prossimi allievi”.
Così
il trinomio: Formare/Educare. Sperimentare…. apre la strada al prof. Michele
Aglieri dell’Università Cattolica che lunedì 13 aprile al Centro Culturale S.
Secondo tiene per gli insegnanti l’incontro “I media per formare/educare….e riflettere”.
Adriana Marchia
Coordinatrice
regionale MED Piemonte
I MEDIA PER
FORMARE/EDUCARE…..E RIFLETTERE
Riflettere:
ecco il secondo obiettivo della trilogia educativa nel breve percorso formativo
per gli insegnanti guidato dai docenti del MED (Associazione Italiana per
l’Educazione ai Media e alla Comunicazione), proposto dal prof. Michele Aglieri
pedagogista, Università Cattolica di Milano, presso il Centro Culturale S. Secondo, il 10
aprile u.s., nell’ambito del progetto
“Informi@moci” dell’Associazione Mani Colorate.
Si
parla di innovazione nella scuola, di innovazione psicopedagogica, per cui
l’insegnante scopre le novità e si adegua a queste. Ma ai principi
pedagogico-didattici devono corrispondere strumenti adeguati ai bisogni: quindi sono necessarie
una riflessione ed una progettualità in chiave pedagogica che porti ad una
convergenza digitale dei linguaggi. Internet, oggi, con le sue emissioni di CO2
(ossido di carbonio) è l’esempio più diffuso di pervasività dei media, vissuti
come ambienti di vita. Di qui la necessità di essere educati “contro corrente”,
in quanto i media educano secondo le strategie del business e “per fare
resistenza” bisogna essere efficaci nella comunicazione, preparare giovani per
un mondo guidato dall’etica. “Pretendere e produrre, cioè, buone persone.” La media education passa attraverso le idee,
l’impegno di questo tipo di formazione che si riflette anche nell’uso delle
nuove tecnologie. E l’immagine proiettata di un quadro con un adulto in
ginocchio che dona il modellino di
una casa ad un bambino, rappresenta proprio il mestiere del genitore,
dell’insegnante…
Come
non citare il testo ricordato dal relatore “Cesare Scurati, Graziano Biraghi-
L’innovazione nella scuola. Per la formazione degli insegnanti, La Scuola , 2017” , dove le intuizioni del
pensiero pedagogico del grande Scurati hanno un preciso riferimento alla natura
dei media e all’utilizzo che la scuola deve farne. La scuola ora è pensata per
progettare e sperimentare nuovi esiti attraverso le competenze, tanto che si
diventa comunicatori e produttori di media e la media education educa per, ai, con, attraverso i media,
per fornire agli insegnanti più punti di osservazione e di valutazione dei
risultati dei ragazzi. Un esempio paradigmatico è quello di una nostra collega
mediaeducator, cofondatrice del MED Angela Castelli, esperta di fotografia che
è passata dall’utilizzo della foto analogica al digitale, al linguaggio, alla
grammatica, alle immagini in questo nuovo medium e l’autorevolezza di un
insegnante dipende dall’essere una buona guida per i ragazzi; per questo il
docente deve rivedere spesso la propria didattica. <Essere bravi educatori, poi esperti in tecnologie sono le
strategie per far media education,
dall’analisi del testo alla produzione>.
E’
opportuno, comunque, tenere presente che i media lavorano per stereotipi
culturali e che milioni di dollari vengono investiti nella ricerca di pubblico;
inoltre i media sono in mano a pochi produttori mediali. L’insegnante
mediaeducator sa come funziona questo mondo, ad esempio con la trasposizione di
un testo, passando cioè il contenuto da un linguaggio ad un altro, poiché ogni
mezzo ha la sua potenzialità. Così il relatore ha portato l’esempio del
Giornale Storico di Asti (1861): un’esperienza didattica tra italiano e storia.
“Nostra intervista esclusiva al
presidente “Cavour” realizzato dal Laboratorio di Storia nel 2004 dalle classi
III B Sella IPSSCT e II B del Liceo Classico “Alfieri” di Asti sotto la guida
delle docenti Vayola e Cavallotto.
Infine
il prof. Aglieri ha concluso ricordando agli insegnanti che l’educazione è un
atto squisitamente politico, che rafforza il rapporto tra la persona e il suo
mondo nella libertà.
Il MED è autorizzato a rilasciare agli
insegnanti presenti al corso attestato di partecipazione.
Adriana
Marchia
referente MED Piemonte
martedì 4 aprile 2017
INCONTRI
Proseguono gli incontri nelle scuole di Asti e Provincia sull’uso critico,
sicuro e consapevole di internet nell’ambito del progetto INFORMI@MOCI. Giovedì
30 marzo e martedì 4 aprile gli agenti della Polizia Postale e delle
Comunicazioni, sezione di Asti, con l'associazione Mani Colorate, hanno incontrato circa 200
alunni della scuola media Parini di Asti.
Mercoledì 26 aprile incontro con i genitori degli alunni dell’Istituto
Comprensivo 3.
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